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Montalbano è da sempre il paese della ‘terra pendente’: forse perché le case dell’antico borgo si arrampicano quasi in verticale alla parete sud del Monte della Riva; è attestato per la prima volta in due atti di vendita di terre del 1187. Il toponimo è forse un prediale di età romana da riferire al personale latino Albanus o gentilizio Albanius, riconducibile a sua volta all’aggettivo albanus da albus, bianco, chiaro. Montalbano ha conservato intatto il fascino dell’antico fortilizio, con il saliscendi di vicoli, la chiesetta settecentesca e la graziosa canonica, su cui si erge il campanile del ‘600. Il panorama è stupendo: a nord i boschi che risalgono la Riva, a sud lo sguardo spazia oltre la valle del Rio Missano e arriva fino al crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dominato dal Corno alle Scale e dal Monte Cimone. L’abitato antico si raccoglie compatto attorno alla chiesa dell’Assunta; le abitazioni chiudono stretti vicoli e si arrampicano sino ai boschi del Monte della Riva, che visto da qua mostra un’imponenza che i suoi 800 metri non gli conferirebbero. Da vedere è la Chiesa parrocchiale dell’Assunta a tre navate, ricostruita nel 1757. All’interno sono conservati: un battistero in arenaria e legno del 1614, tele del ‘600, un pregevole altare in scagliola con porticelle laterali del 1716 e statuette in marmo bianco del ‘300. Si segnalano anche la torre campanaria del ‘600, che presenta quattro finestroni della stessa epoca ed un cornicione a sguscio; all’interno vi è conservata una campana del 1482 con bassorilievi raffiguranti scene della Crocifissione e di S. Giorgio che uccide il drago. L’antica canonica ha subito varie trasformazioni d’uso e fu adibita ad abitazione rurale, stalla e fienile, dopo l’adattamento a nuova canonica di preesistenti strutture castellane alla fine del ‘600; presenta un porticato settecentesco e attualmente ospita un ristorante con affittacamere. Nel centro storico spicca ancora un’abitazione del ‘500 con portico in legno sostenuto da colonne in arenaria con capitelli scolpiti. A Montalbano, inoltre, è da segnalare l’oratorio di San Michele del 1464, sorto su una preesistente struttura, adiacente ad- un antico cimitero; nella visita pastorale del 1827, l’oratorio e il cimitero vennero trovati indecenti, tanto che si proibirono le messe e vennero sollecitati i restauri. I lavori di ripristino portarono ad una riapertura a culto nel 1850; ora l’oratorio, di proprietà privata, sorge vicino ad un’abitazione rurale di notevole interesse paesaggistico. È presente inoltre l’oratorio di Via Piana, innalzato nel 1636 a soluzione del voto fatto alla Vergine nel 1630 in occasione della peste che aveva ucciso, solo a Montalbano, duecento persone. La campana, del 1648, venne rifusa nel 1763 perché produceva un suono errato. Esso presenta un elegante porticato e un portale d’arenaria riccamente decorato, su cui si legge la data del 1636, di notevole pregio. Di lato all’oratorio è situato il cimitero con un portale d’accesso della stessa epoca. Nella borgata del Cantone, lungo la strada che congiunge Montalbano a Zocca, accanto ad un complesso rurale con torre del ‘500, si trova l’oratorio di S. Filippo Neri del ‘700. Cavola, lungo la strada che congiunge Montalbano a Zocca, è un agglomerato attorniato da un muro di cinta del ‘700, di dimensioni e caratteristiche eccezionali per il territorio in cui è situata. Il toponimo deriva dal nome della famiglia Caula, collegato al latino tardo e tuttora presente in queste località nella forma Cavoli. All’interno, una casa padronale del’800 è stata costruita su una preesistente struttura cinquecentesca con torretta e mediana. Notevole il portale ad arco a tutto sesto in arenaria a bugnato, di gusto toscano. Sul lato destro si trova una meridiana mentre al pianterreno due possenti arcate formano un piccolo portico. Di grande interesse è anche l’interno: al pian terreno due camere sono state in passato adibite a cappella, mentre al primo piano, residenza della famiglia padronale, si conservano tracce di pitture seicentesche e volte dipinte nel secolo XIX. Il grande salone da ballo ha anch’esso il soffitto dipinto. Il secondo piano, un tempo adibito ad abitazione della servitù, è appunto il risultato di una sopraelevazione ottocentesca. L’abitazione posta a valle del nucleo è una rara costruzione cinquecentesca, datata sul portale a pian terreno, in conci di arenaria ad arco a tutto sesto. Tra gli edifici rustici si rammenta anche un interessante essiccatoio per le castagne. Da alcuni anni, durante i mesi di dicembre e gennaio, Montalbano si trasforma nel ‘Borgo dei presepi’, con esposizione di presepi lungo le vie del borgo, a cura dei volontari del paese.

Montalbano - Montalbano è da sempre il paese della 'terra pendente': forse perché le case dell’antico borgo si arrampicano quasi in verticale alla parete sud del Monte della Riva; è attestato per la prima volta in due atti di vendita di terre del 1187. Il toponimo è forse un prediale di età romana da riferire al personale latino Albanus o gentilizio Albanius, riconducibile a sua volta all’aggettivo albanus da albus, bianco, chiaro. Montalbano ha conservato intatto il fascino dell’antico fortilizio, con il saliscendi di vicoli, la chiesetta settecentesca e la graziosa canonica, su cui si erge il campanile del ‘600. Il panorama è stupendo: a nord i boschi che risalgono la Riva, a sud lo sguardo spazia oltre la valle del Rio Missano e arriva fino al crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dominato dal Corno alle Scale e dal Monte Cimone. L’abitato antico si raccoglie compatto attorno alla chiesa dell’Assunta; le abitazioni chiudono stretti vicoli e si arrampicano sino ai boschi del Monte della Riva, che visto da qua mostra un’imponenza che i suoi 800 metri non gli conferirebbero. Da vedere è la Chiesa parrocchiale dell’Assunta a tre navate, ricostruita nel 1757. All’interno sono conservati: un battistero in arenaria e legno del 1614, tele del ‘600, un pregevole altare in scagliola con porticelle laterali del 1716 e statuette in marmo bianco del ‘300. Si segnalano anche la torre campanaria del ‘600, che presenta quattro finestroni della stessa epoca ed un cornicione a sguscio; all’interno vi è conservata una campana del 1482 con bassorilievi raffiguranti scene della Crocifissione e di S. Giorgio che uccide il drago. L’antica canonica ha subito varie trasformazioni d’uso e fu adibita ad abitazione rurale, stalla e fienile, dopo l’adattamento a nuova canonica di preesistenti strutture castellane alla fine del ‘600; presenta un porticato settecentesco e attualmente ospita un ristorante con affittacamere. Nel centro storico spicca ancora un’abitazione del ‘500 con portico in legno sostenuto da colonne in arenaria con capitelli scolpiti. A Montalbano, inoltre, è da segnalare l’oratorio di San Michele del 1464, sorto su una preesistente struttura, adiacente ad- un antico cimitero; nella visita pastorale del 1827, l’oratorio e il cimitero vennero trovati indecenti, tanto che si proibirono le messe e vennero sollecitati i restauri. I lavori di ripristino portarono ad una riapertura a culto nel 1850; ora l’oratorio, di proprietà privata, sorge vicino ad un’abitazione rurale di notevole interesse paesaggistico. È presente inoltre l’oratorio di Via Piana, innalzato nel 1636 a soluzione del voto fatto alla Vergine nel 1630 in occasione della peste che aveva ucciso, solo a Montalbano, duecento persone. La campana, del 1648, venne rifusa nel 1763 perché produceva un suono errato. Esso presenta un elegante porticato e un portale d’arenaria riccamente decorato, su cui si legge la data del 1636, di notevole pregio. Di lato all’oratorio è situato il cimitero con un portale d’accesso della stessa epoca. Nella borgata del Cantone, lungo la strada che congiunge Montalbano a Zocca, accanto ad un complesso rurale con torre del ‘500, si trova l’oratorio di S. Filippo Neri del ‘700. Cavola, lungo la strada che congiunge Montalbano a Zocca, è un agglomerato attorniato da un muro di cinta del ‘700, di dimensioni e caratteristiche eccezionali per il territorio in cui è situata. Il toponimo deriva dal nome della famiglia Caula, collegato al latino tardo e tuttora presente in queste località nella forma Cavoli. All’interno, una casa padronale del’800 è stata costruita su una preesistente struttura cinquecentesca con torretta e mediana. Notevole il portale ad arco a tutto sesto in arenaria a bugnato, di gusto toscano. Sul lato destro si trova una meridiana mentre al pianterreno due possenti arcate formano un piccolo portico. Di grande interesse è anche l'interno: al pian terreno due camere sono state in passato adibite a cappella, mentre al primo piano, residenza della famiglia padronale, si conservano tracce di pitture seicentesche e volte dipinte nel secolo XIX. Il grande salone da ballo ha anch'esso il soffitto dipinto. Il secondo piano, un tempo adibito ad abitazione della servitù, è appunto il risultato di una sopraelevazione ottocentesca. L'abitazione posta a valle del nucleo è una rara costruzione cinquecentesca, datata sul portale a pian terreno, in conci di arenaria ad arco a tutto sesto. Tra gli edifici rustici si rammenta anche un interessante essiccatoio per le castagne. Da alcuni anni, durante i mesi di dicembre e gennaio, Montalbano si trasforma nel 'Borgo dei presepi', con esposizione di presepi lungo le vie del borgo, a cura dei volontari del paese. Pro Loco Zocchese prolocozocca.it Montalbano - Montalbano è da sempre il paese della 'terra pendente': forse perché le case dell’antico borgo si arrampicano quasi in verticale alla parete sud del Monte della Riva; è attestato per la prima volta in due atti di vendita di terre del 1187. Il toponimo è forse un prediale di età romana da riferire al personale latino Albanus o gentilizio Albanius, riconducibile a sua volta all’aggettivo albanus da albus, bianco, chiaro. Montalbano ha conservato intatto il fascino dell’antico fortilizio, con il saliscendi di vicoli, la chiesetta settecentesca e la graziosa canonica, su cui si erge il campanile del ‘600. Il panorama è stupendo: a nord i boschi che risalgono la Riva, a sud lo sguardo spazia oltre la valle del Rio Missano e arriva fino al crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dominato dal Corno alle Scale e dal Monte Cimone. L’abitato antico si raccoglie compatto attorno alla chiesa dell’Assunta; le abitazioni chiudono stretti vicoli e si arrampicano sino ai boschi del Monte della Riva, che visto da qua mostra un’imponenza che i suoi 800 metri non gli conferirebbero. Da vedere è la Chiesa parrocchiale dell’Assunta a tre navate, ricostruita nel 1757. All’interno sono conservati: un battistero in arenaria e legno del 1614, tele del ‘600, un pregevole altare in scagliola con porticelle laterali del 1716 e statuette in marmo bianco del ‘300. Si segnalano anche la torre campanaria del ‘600, che presenta quattro finestroni della stessa epoca ed un cornicione a sguscio; all’interno vi è conservata una campana del 1482 con bassorilievi raffiguranti scene della Crocifissione e di S. Giorgio che uccide il drago. L’antica canonica ha subito varie trasformazioni d’uso e fu adibita ad abitazione rurale, stalla e fienile, dopo l’adattamento a nuova canonica di preesistenti strutture castellane alla fine del ‘600; presenta un porticato settecentesco e attualmente ospita un ristorante con affittacamere. Nel centro storico spicca ancora un’abitazione del ‘500 con portico in legno sostenuto da colonne in arenaria con capitelli scolpiti. A Montalbano, inoltre, è da segnalare l’oratorio di San Michele del 1464, sorto su una preesistente struttura, adiacente ad- un antico cimitero; nella visita pastorale del 1827, l’oratorio e il cimitero vennero trovati indecenti, tanto che si proibirono le messe e vennero sollecitati i restauri. I lavori di ripristino portarono ad una riapertura a culto nel 1850; ora l’oratorio, di proprietà privata, sorge vicino ad un’abitazione rurale di notevole interesse paesaggistico. È presente inoltre l’oratorio di Via Piana, innalzato nel 1636 a soluzione del voto fatto alla Vergine nel 1630 in occasione della peste che aveva ucciso, solo a Montalbano, duecento persone. La campana, del 1648, venne rifusa nel 1763 perché produceva un suono errato. Esso presenta un elegante porticato e un portale d’arenaria riccamente decorato, su cui si legge la data del 1636, di notevole pregio. Di lato all’oratorio è situato il cimitero con un portale d’accesso della stessa epoca. Nella borgata del Cantone, lungo la strada che congiunge Montalbano a Zocca, accanto ad un complesso rurale con torre del ‘500, si trova l’oratorio di S. Filippo Neri del ‘700. Cavola, lungo la strada che congiunge Montalbano a Zocca, è un agglomerato attorniato da un muro di cinta del ‘700, di dimensioni e caratteristiche eccezionali per il territorio in cui è situata. Il toponimo deriva dal nome della famiglia Caula, collegato al latino tardo e tuttora presente in queste località nella forma Cavoli. All’interno, una casa padronale del’800 è stata costruita su una preesistente struttura cinquecentesca con torretta e mediana. Notevole il portale ad arco a tutto sesto in arenaria a bugnato, di gusto toscano. Sul lato destro si trova una meridiana mentre al pianterreno due possenti arcate formano un piccolo portico. Di grande interesse è anche l'interno: al pian terreno due camere sono state in passato adibite a cappella, mentre al primo piano, residenza della famiglia padronale, si conservano tracce di pitture seicentesche e volte dipinte nel secolo XIX. Il grande salone da ballo ha anch'esso il soffitto dipinto. Il secondo piano, un tempo adibito ad abitazione della servitù, è appunto il risultato di una sopraelevazione ottocentesca. L'abitazione posta a valle del nucleo è una rara costruzione cinquecentesca, datata sul portale a pian terreno, in conci di arenaria ad arco a tutto sesto. Tra gli edifici rustici si rammenta anche un interessante essiccatoio per le castagne. Da alcuni anni, durante i mesi di dicembre e gennaio, Montalbano si trasforma nel 'Borgo dei presepi', con esposizione di presepi lungo le vie del borgo, a cura dei volontari del paese. Pro Loco Zocchese prolocozocca.it

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