Ingegnere e antifascista italiano, decorato con la Medaglia d’Oro al Merito Civile, Zosimo Marinelli, ultimo di sette figli, nasce a Montombraro di Zocca il 23 aprile 1894 da Franco ed Elisabetta Chiappelli, famiglia tra le più rappresentative del paese. È costretto ad interrompere gli studi intrapresi a Bologna a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale; chiamato alle armi, è assegnato al Comando Supremo come ufficiale di complemento. Subito dopo la fine della guerra riprende gli studi e si laurea a pieni voti in Ingegneria presso l’Università di Bologna ed assume la direzione di una miniera di zolfo in Sicilia fino a quando, a causa del suo rifiuto ad iscriversi al partito fascista, viene licenziato. Sposa Fulvia Balugani, da cui ha 4 figli: Elisabetta (‘Tina’), Alfonsa, Gino e Fosca. Antifascista sin dagli anni venti, accentua la sua lotta al fascismo dopo la costituzione della Repubblica di Salò, dando vita ad una delle prime formazioni partigiane in provincia di Modena. Nel settembre 1943 si collega con il comitato clandestino di Bologna e con una formazione partigiana del Partito d’Azione che opera nell’area di Zocca. Nel novembre 1943 i fascisti organizzano una spedizione punitiva nel corso della quale arrestano alcuni abitanti di Montombraro, tra i quali tutta la sua famiglia. Marinelli riesce a scappare ma, desideroso di abbracciare la famiglia, il 27 dicembre 1943 fa ritorno in paese dove viene arrestato e condotto nel carcere modenese di Sant’Eufemia e successivamente a Bologna dove, dopo una farsa di processo, viene condannato a morte. La mattina del 27 gennaio 1944, insieme ad altri condannati, viene accompagnato al poligono di tiro di Borgo Panigale per l’esecuzione; Marinelli cade sotto il piombo fascista gridando: ‘Viva l’Italia libera!’. In data 11 dicembre 2009, accogliendo le richieste del comune di Zocca, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso la Medaglia d’Oro al Merito Civile a Zosimo Marinelli, con la seguente motivazione: ‘Ingegnere di elevatissime qualità umane e civili, si prodigò con eroico coraggio contro l’oppressione fascista e partecipò attivamente alla Resistenza organizzando una formazione partigiana. Arrestato, fu barbaramente fucilato a Bologna, essendosi rifiutato di rivelare i nomi dei suoi compagni di lotta. Fulgido esempio di coerenza e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di umana solidarietà. 1922-1943/Zocca (MO)’. A lui sono state intitolate una strada a Montombraro e la biblioteca comunale di Zocca.