Scrittore e giallista, Loriano Macchiavelli non è propriamente zocchese, ma lo abbiamo ‘adottato’ perché trascorre gran parte dell’anno nella frazione di Montombraro. E’ unanimemente considerato uno dei padri del giallo italiano e il suo Sarti Antonio, sergente, è stata una delle prime superstar del settore nonostante non sia, a tutti gli effetti, questo gran investigatore. E’ infatti dotato di memoria fotografica, ma ha anche un’innata difficoltà a ‘mettere insieme i pezzi’, a tirare le somme. Perciò il ‘questurino’ ha bisogno di una spinta da qualcuno dotato di più intuito. Di solito, l’input arriva da Rosas, eterno universitario, che forma con Sarti una coppia inscindibile. Particolarissima la tecnica di narrazione in prima persona ‘astratta’, con il protagonista seguito passo passo dallo stesso scrittore, che con lui interagisce come se fosse effettivamente presente durante l’azione. Quasi tutti i suoi tantissimi romanzi e innumerevoli racconti sono ambientati a Bologna. Dalle avventure di Sarti Antonio sono state tratte due serie televisive con protagonista uno strepitoso Gianni Cavina, nelle quali Sarti è stato ‘promosso’ ispettore, e in cui sono stati limati i tratti forse un po’ troppo sconvenienti per la linea tenuta allora dalla tv di stato. La serie ha comunque avuto un grande successo, tanto da costringere lo scrittore far ‘resuscitare’ il sergente nella letteratura. Macchiavelli, infatti, lo aveva fatto uscire di scena tragicamente in un romanzo, ma Sarti Antonio è ricomparso poi in tante altre avventure. Da più di vent’anni ha intrapreso una proficua collaborazione con Francesco Guccini, che ha portato alla scrittura di otto romanzi, tutti di grandissimo successo. Assieme alla figlia Sabina, anche lei scrittrice, e al genero Franco Insalaco ha collaborato alla nascita della Festa Cantiere ‘Zocca Noir’, che si svolge ogni anno durante i mesi estivi, e alla quale hanno partecipato i più grandi nomi della letteratura di genere in Italia, da Carlo Lucarelli a Antonio Pennacchi, da Marco Malvaldi a Antonio Manzini, e poi anche Rosella Postorino, Giampiero Rigosi, Sandrone Dazieri, Grazia Verasani, Marilù Oliva e tanti altri.
